Lo studio propone una lettura di Kassandra, ballata composta dal drammaturgo e poeta tedesco Friedrich Schiller (1759-1805) nel 1802, alla luce delle sue riflessioni filosofico-letterarie sul rapporto tra antico e moderno e su quello tra natura e cultura. In Kassandra Schiller impiega un linguaggio caratterizzato da intensa soggettività, riproponendo nella figura della profetessa l’eterno contrasto tra universale e particolare, tra soggettività e quadratura formale, proprio delle sue precedenti riflessioni teoriche. Attraverso un approccio intertestuale si ripercorrerà brevemente anche la vicenda di un’altra figura femminile schilleriana con caratteri affini al personaggio di Cassandra, ovvero la leggendaria Pulzella d’Orleans, protagonista dell’omonimo dramma. Infine, la dimensione della soggettività femminile verrà confrontata con quella antipatriarcale della Kassandra di Christa Wolf (1983).
A reading of the ballad Kassandra, written in 1802 by the German playwright and poet Friedrich Schiller (1759-1805), will be the focus of this contribution. With reference to the philosophical and literary investigation made by the author about the categories of the modern and the old, this contribution aims at exploring the passage from a general to a more particular – and more subjective – perspective expressed by Cassandra. With particular reference to the subjectivity featuring this female character and by means of an intertextual approach, the voice of Schiller’s prophetess Cassandra will be compared with the character of the Maid of Orléans, from the homonymous Schillerian play, as well as with Christa Wolf’s antipatriarchal Kassandra (1983).
