La diffusione di pitture vascolari ispirate a soggetti tragici in Magna Grecia e in Sicilia tra il V ed il IV secolo a.C. rappresenta un fenomeno di rilevante importanza che ha da sempre suscitato profondo interesse negli studiosi del mondo antico, i quali hanno sovente voluto leggervi il diretto riflesso delle rappresentazioni drammatiche ateniesi e della loro successiva ripresa nelle colonie dell’Italia meridionale. Il volume si configura come la sintesi più esauriente oggi disponibile sull’argomento. Esso costituisce difatti il primo repertorio completo ed articolato, integrato da un ricchissimo apparato illustrativo, delle quasi cinquecento testimonianze vascolari – attiche, lucane, apule, siceliote, pestane e campane – considerate di possibile ispirazione tragica nella letteratura specialistica otto- e novecentesca.
A tale corpus si affiancano ampi contributi critici di notevole portata innovativa nell’approccio ai principali problemi sollevati da questa particolare produzione vascolare, dall’indagine sulle prime fasi di introduzione e di acquisizione di temi di derivazione teatrale in Italia meridionale e in Sicilia tramite la ceramica di importazione corinzia e attica, allo studio delle forme dei vasi italioti e sicelioti dipinti con scene ispirate in vario modo alla tragedia, all’esame e alla ricostruzione dei contesti di provenienza – coloniali ed indigeni – di tali vasi, all’analisi dei caratteri iconografici delle immagini ivi riprodotte, con particolare riguardo agli elementi iconici di più o meno attendibile caratterizzazione in senso scenico.